Ipertrofia prostatica benigna

Ipertrofia prostatica benigna

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è una condizione medica comune che colpisce gli uomini, in particolare dopo i 50 anni. È caratterizzata da un ingrossamento non canceroso della ghiandola prostatica. Questa è di natura fibro-muscolare e ghiandolare che si trova nella parte inferiore dell’addome, dietro la vescica e davanti al retto. La prostata circonda l’uretra, il canale che trasporta l’urina dalla vescica al pene.

Cause dell’Ipertrofia prostatica benigna

Le cause esatte dell’IPB non sono completamente chiare, ma si pensa che siano dovute a una combinazione di fattori, tra cui fattori ormonali, genetici e invecchiamento.

I Fattori ormonali

I fattori ormonali sono ritenuti tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’IPB. L’invecchiamento porta a un cambiamento nell’equilibrio ormonale maschile, con un aumento del testosterone e degli estrogeni e una diminuzione del diidrotestosterone (DHT). Questi cambiamenti ormonali possono influenzare la crescita e la proliferazione delle cellule prostatiche, contribuendo all’ingrossamento della ghiandola.

Ruolo del testosterone

Il testosterone è un ormone sessuale maschile che stimola la crescita e lo sviluppo della prostata. L’invecchiamento porta a un calo del testosterone totale, ma a un aumento del testosterone libero, che è la forma biologicamente attiva dell’ormone. Il testosterone libero può legarsi ai recettori androgeni presenti nelle cellule prostatiche, stimolando la loro crescita e proliferazione.

La particolarità degli estrogeni

Gli estrogeni sono ormoni sessuali femminili che possono essere prodotti anche negli uomini. L’invecchiamento porta a un aumento del livello di estrogeni negli uomini. Gli estrogeni possono legarsi ai recettori androgeni presenti nelle cellule prostatiche, amplificando l’effetto del testosterone.

Il diidrotestosterone (DHT):

Il DHT è un metabolita del testosterone che ha un ruolo importante nella crescita e nello sviluppo della prostata. L’invecchiamento porta a una diminuzione del DHT. Questo calo del DHT può contribuire all’IPB, in quanto il DHT ha un effetto antiproliferativo sulle cellule prostatiche.

I fattori genetici

I fattori genetici sono ritenuti tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’IPB. Se un familiare stretto, come un padre o un fratello, ha l’IPB, il rischio di sviluppare la condizione aumenta di circa 2 volte.

Studi genetici

Diversi studi genetici hanno identificato alcune varianti genetiche associate all’IPB. Queste varianti genetiche possono influenzare la crescita e la proliferazione delle cellule prostatiche, la sensibilità agli ormoni e la risposta ai farmaci.

Ereditarietà

L’IPB non è una malattia ereditaria, ma la predisposizione genetica può aumentare il rischio di svilupparla. Il rischio di IPB aumenta se si eredita una o più varianti genetiche associate alla condizione.

L’invecchiamento

L’invecchiamento è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’IPB. La prevalenza dell’IPB aumenta con l’età, con circa il 50% degli uomini over 50 che presenta sintomi di IPB.

Sintomi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna

I sintomi dell’IPB possono includere:

    • Difficoltà a iniziare la minzione

    • Flusso urinario debole o intermittente

    • Minzione frequente, soprattutto di notte

    • Senso di urgenza minzionale

    • Incontinenza urinaria

Diagnosi

La diagnosi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna è effettuata da un medico sulla base dei sintomi del paziente e di alcuni esami, tra cui:

    • Esami del sangue: per valutare la funzionalità renale e la presenza di eventuali infezioni.

    • Esame prostatico rettale (DRE): per valutare la dimensione e la consistenza della prostata.

    • Uroflussometria: per misurare la forza e la velocità del flusso urinario.

    • Ecografia prostatica: per valutare la dimensione e la struttura della prostata.

Trattamenti

I trattamenti per l’IPB dipendono dalla gravità dei sintomi e possono includere:

    • Farmaci: come i farmaci alfa-bloccanti, i 5-alfa-reduttasi inibitori e gli antagonisti del recettore muscarinico.

    • Terapia chirurgica: in caso di sintomi gravi o inefficacia dei farmaci.

Dieta e prevenzione

Una dieta sana e bilanciata, ricca di frutta, verdura e fibre, può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare l’IPB. È inoltre importante bere molta acqua e limitare il consumo di alcol e caffeina.

Comportamenti da tenere per l’ipertrofia prostatica benigna

Alcune semplici regole di comportamento possono aiutare a migliorare i sintomi dell’IPB, come:

    • Evitare di trattenere la minzione

    • Svuotare la vescica regolarmente

    • Urinare prima di andare a dormire

    • Limitare il consumo di bevande alcoliche e caffeina

    • Perdere peso se si è in sovrappeso

A chi rivolgersi

In caso di sintomi di Ipertrofia Prostatica Benigna è importante consultare un medico urologo per una diagnosi e un trattamento adeguati. Al Rome American Hospital è possibile rivolgersi agli specialisti dell’area medica di urologia. Inoltre, gli utenti possono effettuare controlli periodici partecipando alle giornate della prevenzione organizzate dal gruppo Nefrocenter.