Chirurgia Vascolare

La chirurgia vascolare del Rome American Hospital gruppo Nefrocenter si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie che colpiscono il sistema vascolare, ovvero le arterie, le vene e i capillari. Prevede l’utilizzo di tecniche chirurgiche tradizionali e di tecniche endovascolari minimamente invasive per trattare le patologie vascolari quali aneurismi, stenosi, trombosi, malformazioni vascolari e traumi vascolari.

Diagnostica vascolare per la chirurgia vascolare

La diagnostica vascolare si occupa della diagnosi delle malattie vascolari, come le malattie delle arterie, delle vene e dei capillari. Utilizza una varietà di tecniche di imaging non invasive per diagnosticare e valutare le malattie vascolari. Può essere utilizzata per diagnosticare un’ampia gamma di patologie vascolari, come le malattie delle arterie carotidi, le arteriopatie periferiche, le trombosi venose profonde, le malattie delle arterie renali, le malformazioni vascolari, gli aneurismi e le stenosi vascolari. E’ in grado di fornire informazioni dettagliate sullo stato delle arterie e delle vene, incluso il flusso sanguigno, la struttura delle pareti vascolari e la presenza di eventuali ostruzioni o anormalità.

Trattamento della patologia venosa con la chirurgia vascolare

Il trattamento della patologia venosa dipende dal tipo e dalla gravità della malattia venosa. Le opzioni di trattamento possono variare dal cambiamento dello stile di vita, all’utilizzo di farmaci, alla terapia compressiva e alla chirurgia vascolare. Il trattamento della patologia venosa dipende dalle esigenze del paziente e dalle caratteristiche specifiche della malattia. È importante consultare un medico specialista in patologie venose per determinare il trattamento più appropriato e personalizzato per ogni caso. Un trattamento precoce e adeguato può aiutare a prevenire complicazioni gravi e migliorare la qualità della vita del paziente.

Trattamento delle patologie linfatiche

La chirurgia vascolare nel trattamento delle patologie linfatiche può essere necessaria per rimuovere il tessuto linfatico danneggiato o per riparare una lesione al sistema linfatico. L’intervento chirurgico può essere utilizzato per trattare patologie linfatiche come il linfedema, il tumore del sistema linfatico o la malformazione linfatica.

Scleroterapia con scleromousse

La scleroterapia con scleromousse, anche conosciuta come tecnica CHIVA (Cure Conservatrice et Hémodynamique de l’Insuffisance Veineuse en Ambulatoire), è un trattamento non chirurgico per le vene varicose e altre patologie venose. Prevede l’iniezione di una sostanza sclerosante, solitamente un agente schiumogeno, all’interno delle vene varicose. La sostanza sclerosante provoca un’infiammazione della parete interna delle vene, che a sua volta provoca una chiusura delle vene stesse. La schiuma sclerosante viene iniettata in una quantità minima e viene utilizzata solo in presenza di reflussi venosi. La tecnica CHIVA, che utilizza la scleroterapia con scleromousse, si basa sulla conservazione delle vene sane e funzionanti, in modo da mantenere il flusso sanguigno nelle zone in cui le vene varicose sono presenti. Questo metodo evita la rimozione delle vene con chirurgia vascolare, che può comportare una maggiore perdita di sangue e una maggiore esposizione al rischio di infezione.

Carbossi terapia e ossigenoterapia

La carbossiterapia e l’ossigenoterapia sono due terapie che utilizzano gas per il trattamento di diverse patologie. Prevede l’utilizzo di anidride carbonica (CO2) medica per il trattamento di diverse patologie, tra cui le patologie vascolari, linfatiche, dermatologiche e reumatologiche. La CO2 viene iniettata nella zona interessata attraverso un sottile ago, in modo da aumentare il flusso sanguigno e linfatico, stimolare la produzione di collagene e migliorare l’ossigenazione dei tessuti. La carbossiterapia può essere utilizzata anche per il trattamento della cellulite, delle smagliature e del rilassamento cutaneo.

L’ossigenoterapia, invece, prevede l’utilizzo di ossigeno medico per il trattamento di diverse patologie, tra cui le patologie respiratorie, cardiovascolari e neurologiche. L’ossigeno viene somministrato tramite maschera o canula nasale, in modo da aumentare il livello di ossigeno nel sangue e migliorare la respirazione. L’ossigenoterapia può essere utilizzata anche per il trattamento delle ferite croniche, delle ulcere, delle ustioni e dei disturbi del sonno.

Emodinamica stent

L’emodinamica è una branca della cardiologia vascolare che si occupa della diagnosi e del trattamento delle malattie cardiovascolari attraverso l’utilizzo di procedure diagnostiche e terapeutiche invasive. Una delle procedure più comuni utilizzate in emodinamica è la posa di uno stent. Lo stent è un dispositivo medico a forma di tubo, solitamente in metallo o polimero, che viene inserito all’interno di un vaso sanguigno o di un’arteria per mantenerlo aperto e migliorare il flusso di sangue. La posa dello stent può essere eseguita attraverso una procedura chiamata angioplastica coronarica, che prevede l’utilizzo di un catetere per inserire lo stent nell’arteria coronarica.

Trattamento delle steno-ostruzioni carotidee

Le steno-ostruzioni carotidee sono una patologia che si verifica quando le arterie carotidi diventano restringe o bloccate a causa della formazione di placche di grasso e di altre sostanze. Possono causare la riduzione del flusso di sangue al cervello e aumentare il rischio di ictus. Il trattamento delle steno-ostruzioni carotidee dipende dalla gravità della patologia. In generale, la terapia può includere il cambiamento dello stile di vita, l’utilizzo di farmaci, la terapia endovascolare e la chirurgia. La procedura chirurgica per il trattamento delle steno-ostruzioni carotidee, chiamata endarterectomia carotidea, prevede la rimozione della placca dalla parete interna dell’arteria carotidea. Attraverso un’incisione nel collo e il posizionamento di un filtro di protezione dell’embolo, lo specialista previene la formazione di coaguli di sangue. Questa procedura è generalmente utilizzata per trattare le steno-ostruzioni carotidee con una gravità più elevata.

Trattamento delle steno-ostruzioni degli arti inferiori con bypass arterioso in chirurgia vascolare

Le steno-ostruzioni degli arti inferiori si verificano quando le arterie degli arti inferiori diventano restringe o bloccate a causa della formazione di placche di grasso e di altre sostanze. Questa patologia può causare la riduzione del flusso di sangue alle gambe e ai piedi, provocando dolore, crampi, debolezza, intorpidimento e difficoltà nel camminare. La procedura in chirurgia vascolare per il trattamento delle steno-ostruzioni degli arti inferiori, chiamata bypass arterioso, prevede la rimozione della placca e la creazione di un nuovo passaggio per il flusso di sangue attraverso un’arteria o una vena prelevata da un’altra parte del corpo. Questa procedura viene eseguita attraverso un’incisione nella gamba o nell’inguine e richiede una degenza ospedaliera più lunga rispetto alla terapia endovascolare. Questa procedura è generalmente utilizzata per trattare le steno-ostruzioni degli arti inferiori con una gravità più elevata.

Trattamento con medicina rigenerativa delle lesioni ulcerative difficili degli arti inferiori e del piede diabetico

Il trattamento con medicina rigenerativa delle lesioni ulcerative difficili degli arti inferiori e del piede diabetico è una terapia innovativa che utilizza cellule staminali e fattori di crescita per promuovere la rigenerazione dei tessuti danneggiati e la guarigione delle lesioni. Utilizza principalmente due tipi di terapie: con cellule staminali e con fattori di crescita. La terapia con cellule staminali prevede l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali (MSCs) prelevate dal midollo osseo o dal tessuto adiposo del paziente. Queste cellule staminali possono differenziarsi in diversi tipi di cellule, come le cellule ossee, cartilaginee e adipose. Le MSCs vengono iniettate nella zona della lesione ulcerativa per stimolare la rigenerazione dei tessuti danneggiati e la guarigione delle lesioni. Quella con fattori di crescita prevede l’utilizzo di proteine che promuovono la crescita delle cellule e la rigenerazione dei tessuti. I fattori di crescita vengono solitamente prelevati dal sangue del paziente e iniettati nella zona della lesione ulcerativa. I fattori di crescita possono stimolare la rigenerazione dei tessuti danneggiati, migliorare la circolazione sanguigna e ridurre l’infiammazione.

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